Ieri, martedì 4 agosto, a Beirut una doppia esplosione ha raso al suolo numerosi edifici sventrando case e uffici.
Secondo quanto riportato dalla Croce Rossa libanese, i morti sono più di 100 con più di 4000 feriti e i numeri sono destinati a crescere.
Le ricostruzioni video fanno pensare a un incendio inizialmente scoppiato in una fabbrica di fuochi d’artificio molto vicina al porto, dove si trovava un hangar in cui erano stoccate 2700 tonnellate di nitrato di ammonio. Il nitrato di ammonio era stato confiscato nel 2013 a una imbarcazione russa e il suo alto tasso di esplosività ha causato un’imponente esplosione che ha formato il classico fungo di fumo. È stata avvistata una nuvola arancione come quella che appare quando un gas tossico di biossido di azoto dopo un esplosione che coinvolge nitrati.
L’ipotesi attentato è stata messa da parte, nonostante il presidente americano Trump la pensi in un altro modo, che durante una conferenza stampa, ha dichiarato di aver parlato con alcuni generali americani che pensano si sia trattato di «una bomba di qualche tipo».
Ora la situazione ha Beirut è molto grave, 3 ospedali sono stati distrutti e 2 danneggiati, diversi paesi si sono offerti di inviare aiuti umanitari in Libano, ma la preoccupazione resta altissima per le tossine che sicuramente sono presenti nell’aria.Â