Acquistare un capo di seconda mano consente di ridurre fino al 90% l’impatto ambientale della moda: ĆØ quanto emerge nel primo impact report pubblicato da Vestiaire Collective, l’app di rivendita lanciata a Parigi nel 2009, che oggi ĆØ oggi un’azienda certificata B Corp con uffici a Parigi, New York, Los Angeles, Hong Kong, Seoul e Singapore.
Il report, realizzato in collaborazione con Pwc, rivela i benefici del modello di business innovativo di Vestiaire Collective per lāindustria della moda. In base alle risposte ottenute dai 2.363 consumatori intervistati in 57 Paesi, il calcolo monetizzato dellāimpatto ambientale permette di misurare diversi fattori ambientali allo stesso modo. Ad esempio, per ogni acquisto di seconda mano, il costo ambientale calcolato su Vestiaire Collective ĆØ di 0,39 Euro, pari a un decimo del costo ambientale di un acquisto nuovo. In termini di emissioni, ogni articolo acquistato sulla piattaforma consente di risparmiare 17 kg di Co2 rispetto a uno nuovo, ossia lāequivalente delle emissioni prodotte da unāauto media per 100 km percorsi.
Il report mette in luce un altro aspetto interessante: concentrandosi su articoli di alta gamma, l’azienda incoraggia i consumatori a investire in acquisti di qualitĆ superiore, che possono essere rivenduti meglio perchĆ© fatti per durare. Di conseguenza, gli acquisti diminuiscono perchĆ© i consumatori prediligono capi piĆ¹ durevoli e sono meno invogliati ad acquistarne altri. Le ricerche hanno infatti dimostrato che pochissimi consumatori – il 10% – usano i profitti delle loro vendite di seconda mano per nuovi acquisti.
L’impatto delle app di rivendita come questa si rivela, quindi, estremamente influente nelle abitudini dei consumatori: il 50% dei venditori su Vestiaire Collective afferma che non avrebbe rivenduto articoli senza la piattaforma.