Arriva la tac per i violini. Confartigianato Gruppo Liutai Cremona, AQM srl e Academ Group presentano alla Fiera di Cremona Musica le nuove applicazioni scientifiche per liutai e restauratori rese ora possibili grazie all’impiego di modernissime tecniche radiografiche d’indagine che svelano la geometria, i materiali e gli aspetti costruttivi degli strumenti attraverso l’elaborazione digitale di scansioni bi e tridimensionali. Una vera “rivoluzione”.
Il risultato pratico è un’incredibile, dettagliatissima “fotografia” con informazioni precise al decimo di millimetro, che permette di “entrare” all’interno di violini, viole e violoncelli, e di studiarli senza danneggiarli, potendo prendere così accurata visione delle loro caratteristiche costitutive e degli eventuali restauri pregressi (incollature, inserti impropri, rinforzi, sostituzioni, densità del legno, ecc.) per poter quindi decidere al meglio gli interventi possibili da fare e quelli utili ed effettivamente necessari a migliorare la loro struttura e resa sonora. Roba non da poco, quindi.
La tomografia industriale
“E’ come un’arma in più per scoprire i ‘segreti’ del passato, una diagnosi accuratissima con un approccio scientifico che è però facilmente accessibile, e anche, va considerato pure questo, economicamente sostenibile – spiega bene Stefano Trabucchi, 52 anni, liutaio di fama, con clientela in tutto il mondo, e presidente di Confartigianato liutai di Cremona -. La tomografia industriale può effettivamente aiutare in maniera inedita il mondo dell’arte, in particolare quello che gira intorno ai violini. È come mettere sotto la lente di ingrandimento lo strumento, con una tecnologia rivoluzionaria nel campo che ne permette la visione interna, lo studio e gli spessori dei metodi costruttivi, in special modo negli strumenti storici di grande valore che non potrebbero essere altrimenti studiati se non fisicamente aperti, e quindi con possibili danneggiamenti. In questa maniera, invece, si ha il privilegio di una completa visione della costruzione e dei restauri effettuati, dei problemi che possono esserci o subentrare: crepe strutturali, cedimenti, o per esempio la presenza nel legno di insetti xilofagi, i famigerati tarli. Con una ricostruzione di questo genere, si può visionare completamente lo strumento. È una grande e inedita opportunità, diciamo pure una rivoluzione”.
L’innovativa tomografia di AQM
La tomografia, con AQM scende dunque in campo per studiosi, collezionisti, storici, strumentisti. Ma anche e soprattutto, per chi costruisce gli strumenti musicali: i pregevoli maestri liutai. Ed è una fonte di informazioni incredibile, perché come detto, senza toccare lo strumento, si può indagare sui metodi costruttivi utilizzati dai grandi maestri del passato, del ‘600, ‘700 e ‘800, analizzando i loro inarrivabili strumenti venuti “miracolosamente” alla luce a Cremona e Brescia in particolare. Una possibilità, evidentemente, di grande utilità anche per i maestri liutai di oggi, per la ricostruzione di forme e modelli, per il rilievo di misure precisissime ai centesimi di millimetro, per la possibile catalogazione al dettaglio assai più “certificabile” che con normali fotografie. Una tomografia è, infatti, anche una precisissima “schedatura” dello strumento: dunque, pure un prezioso supporto per contrastare falsificazioni e copie, utile a riconoscere la “mano” e i metodi costruttivi che possono ricondurre alle varie scuole liutarie del passato.
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