Il 23 marzo al MAUTO arrivano i grandi campioni, da Jean Ragnotti a Miki Biasion
Rally Talk: I Mostri del Gruppo B
L’epica dei rally negli anni ‘80
Torino, 13 marzo 2023. I “mostri” del Gruppo B tornano a ruggire nel quarto appuntamento targato Rally Talk, il ciclo di incontri realizzato al Museo Nazionale dell’Automobile e promosso dalla Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica.
Quello di giovedì 23 marzo sarà un vero e proprio tuffo nell’epopea degli anni ’80, quando i rally raggiunsero l’apice del successo di pubblico a partire dalle Gruppo 4 e fino alle Gruppo A, vetture da corsa ad alte prestazioni derivate da modelli di serie, ma soprattutto con le Gruppo B, come Lancia Delta S4 e Peugeot 205 Turbo 16.
Auto divenute veri e propri mostri da oltre 500 cv, che mandavano in estasi gli appassionati di tutto il mondo, radunati a bordo strada a vedere i loro “eroi” domare le belve imbizzarrite di cui erano alla guida.
A far rivivere le intense emozioni di quegli anni, dalle ore 17 presso l’Auditorium del MAUTO (corso Unità d’Italia, 40), ci penseranno gli stessi protagonisti: Jean Ragnotti, pilota simbolo del team Renault tra gli anni ’80 e ’90, Miki Biasion, unico italiano ad aver vinto due volte il campionato del mondo, Dario Cerrato, due volte campione europeo e sei volte campione italiano, Geppi (Giuseppe) Cerri, suo navigatore, Andrea Zanussi, pilota con una lunga carriera nelle più iconiche competizioni internazionali, Vittorio Roberti, progettista di Lancia Delta Gruppo A, Delta S4 e LC2, e Mario Cavagnero, responsabile tecnico di vettura del team Peugeot vincitore della Parigi-Dakar 1988 e oggi titolare di Italtecnica. Un panel di altissimo livello, moderato da Luca Pazielli, navigatore, team manager rally e giornalista.
Molte delle vetture protagoniste dell’incontro, tra cui la rarissima Renault R5 Turbo gialla di Jean Ragnotti, sono visibili, fino al 2 maggio, nell’ambito di “The Golden Age Of Rally”, l’inedita esposizione che propone al MAUTO un viaggio nelle grandi sfide di questa disciplina, dagli anni Sessanta agli anni Novanta, attraverso i mitici esemplari di una delle collezioni più importanti al mondo, quella della Fondazione Gino Macaluso. Esposizione animata dagli approfondimenti mensili Rally Talk, che si concluderanno giovedì 20 aprile, con un appuntamento dedicato al restauro delle vetture che hanno fatto la storia di questo sport. Le registrazioni dei precedenti appuntamenti sono invece disponibili sul sito web e sul canale YouTube del MAUTO.
Fondato nel 1933, il Museo Nazionale dell’Automobile è uno dei musei dedicati all’automobile più famosi al mondo.
Contemporaneo e avveniristico, conserva una collezione tra le più rare e interessanti nel suo genere, con quasi 200 automobili originali di 80 diverse marche, ciascuna contestualizzata da spettacolari scenografie.
All’esposizione permanente si aggiungono un’area mostre temporanee, l’Open Garage, il Centro di Documentazione, il Centro Educational e il Centro Congressi.
La Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica nasce a Torino nell’ottobre 2018 in memoria di Gino Macaluso, per volontà della moglie e della famiglia. Scopo della Fondazione è valorizzare l’Automobile non come mezzo di trasporto, ma come oggetto di culto, che coniugando innovazione tecnologica e cultura umanistica, tradizione artigianale e bellezza del design d’avanguardia, ha influenzato costumi e società del secolo scorso.
La Fondazione intende ampliare la nicchia di appassionati di automobili d’epoca e di competizioni automobilistiche sportive, dando seguito e corpo a quelli che erano il sogno e la passione di Gino Macaluso.
A questo scopo, anche grazie alla celebre Collezione che appartenne a Gino Macaluso, organizza, promuove e partecipa a manifestazioni, competizioni, raduni, mostre, fiere, seminari, convegni, laboratori legati all’automobile storica, all’automobilismo e ai suoi protagonisti.
Parallelamente, promuove studi, restauri e pubblicazioni sulle auto storiche, oltre a istituire borse di studio, premi e altre facilitazioni a sostegno della crescita di giovani piloti italiani e della loro carriera agonistica e di designer e altre figure professionali legate alla missione principale della Fondazione.
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